Il Mistero eucaristico sorgente di verginità e matrimonio

SPIRITUALITÀ – MATRIMONIO E VERGINITÀ

di don Francesco Pilloni

Volendo parlare di verginità e matrimonio è bene per noi partire da quel elemento che sopra ogni altro unifica in sé il matrimonio e la verginità: il mistero di Cristo e del suo donarsi eucaristico. Nella Cena pasquale celebrata con i suoi apostoli Cristo offre se stesso, nel suo corpo e nel suo sangue, come dono di amore. Un amore espresso dal Verbo incarnato secondo l’intima qualità dell’amore di Dio, ma anche nella pienezza dell’amore umano. Da quel giorno questo rimane l’ideale dell’amore. E’ l’Eucaristia che indica, a tutti e quindi sia a sposi sia a vergini, verso quale intima possibilità di dono l’amore umano possa crescere e svilupparsi. “Li amò fino alla fine” (Gv 13,1). Potremmo anche tradurre parafrasando: “li amò di un amore tale da rivelare in modo divino il massimo sviluppo possibile dell’amore umano”.

Volendo parlare di verginità e matrimonio è bene per noi partire da quel elemento che sopra ogni altro unifica in sé il matrimonio e la verginità: il mistero di Cristo e del suo donarsi eucaristico. Nella Cena pasquale celebrata con i suoi apostoli Cristo offre se stesso, nel suo corpo e nel suo sangue, come dono di amore. Un amore espresso dal Verbo incarnato secondo l’intima qualità dell’amore di Dio, ma anche nella pienezza dell’amore umano. Da quel giorno questo rimane l’ideale dell’amore. E’ l’Eucaristia che indica, a tutti e quindi sia a sposi sia a vergini, verso quale intima possibilità di dono l’amore umano possa crescere e svilupparsi. “Li amò fino alla fine” (Gv 13,1). Potremmo anche tradurre parafrasando: “li amò di un amore tale da rivelare in modo divino il massimo sviluppo possibile dell’amore umano”.

L’incontrarsi di umanità e divinità

E’ uno scambio – la liturgia parla di admirabile commercium – tra umanità e divinità. E’ Gesù, il Verbo fatto carne, colui che si dona. Egli dona se stesso proprio nella umanità che ha assunto da Maria, la Vergine Madre. L’umanità di Gesù è generata da quella di Maria. Come Ella è Vergine e Sposa, così Gesù vivrà come Vergine e come Sposo insieme. Egli ha unito a sé l’umanità nell’incarnazione facendosi uno con essa nella sua umanizzazione ed ora offre ad essa nella propria carne e nel proprio sangue la via, lo strumento e il modo per farsi una con Lui. Un dono di amore divino dunque, ed anche nel contempo un dono di amore umano.

Nel mistero del corpo personale

Un dono nel corpo e nella carne. La morte sulla croce confermerà, di lì a poche ore, la tragica verità di questo dono e della sua totalità e ne esprimerà in massimo grado il significato. E’ significativo che il dono di Gesù si offre nel corpo. Il corpo infatti è sacramento della persona. In esso e tramite esso noi percepiamo il mondo che ci circonda come gli altri e sempre tramite esso noi manifestiamo, in gesti e parole – anche queste passano per il corpo – l’intimo segreto della persona. Senza il corpo la persona umana non potrebbe più comunicare in modo diretto. Il corpo parla e dice l’amore. Gesù ha assunto nel suo Corpo la corporeità di ogni uomo e di ogni donna e indica il senso ultimo del Corpo nel mistero eucaristico: essere donato nell’amore. In questo senso egli compie in sé la sponsalità del Corpo, mentre rivela il destino ultimo del corpo: vivere l’amore ed entrare, con tutta l’umanità, nella pienezza della vita divina. Il mistero del Corpo tocca vergini e sposi. Non vi è uomo o donna che non viva nella sponsalità, cioè nella risposta alla chiamata all’amore. E questa risposta, questo essere implicati nell’amore, passa per il corpo. Il Mistero divino di Cristo si riempie di realissima umanità poiché si dona nel corpo. Il corpo trova in lui la sua vera destinazione nell’essere “sacramento del dono”. E quale gioia ha il cuore degli uomini quando questa destinazione può essere anche solo intuita nell’esperienza. Si apre la porta di quella che chiamiamo la virtù della castità, la capacità che è nell’uomo di donarsi per l’amore e nell’amore nel proprio corpo.




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